L' insegnante Carbone Madia interviene, nel 1° Convegno interregionale sul Globalismo Affettivo, sul tema " Il globalismo Affettivo in classe I.
L’ avventura continua…
Il percorso didattico basato sull’applicazione del metodo didattico del Globalismo Affettivo, avviato lo scorso anno scolastico nella classe I^ sez. D, della Scuola Primaria del nostro Istituto Comprensivo, in continuità con il lavoro svolto dalla Scuola dell’ Infanzia, procede… e ancora oggi si intravedono le peculiarità della metodologia in tutte le attività che noi insegnanti proponiamo agli alunni, ormai giunti in classe seconda. Come il Globalismo Affettivo entra nella nostra realtà scolastica è semplice: l’apprendimento dei bambini dipende dalle emozioni che noi docenti riusciamo a evocare alle loro menti durante la quotidianità e in tutte le discipline. Quindi partendo dal presupposto che il processo di apprendimento non è un fatto puramente intellettuale e neurologico, ma che passa attraverso la sfera affettiva delle emozioni e dei sentimenti, i piccoli protagonisti crescono tranquilli e con il continuo desiderio di imparare, in un clima sereno e ricco di stimolazioni positive. Al I Convegno Interreggionale sul Globalismo Affettivo ,che si è tenuto a Gravina in Puglia, venerdì 15 novembre 2013, noi insegnanti di scuola primaria, non abbiamo voluto parlare di traguardi formativi in quanto siamo dell’ opinione che vi sono delle variabili della sfera metacognitiva che influenzano, o in negativo o in positivo, la crescita del bambino; queste riguardano lo stile cognitivo di ciascun alunno e sicuramente non sottovalutano il metodo adottato per l’avvio alla letto-scrittura, in questo caso il Globalismo Affettivo. Pertanto se i risultati per il raggiungimento della letto- scrittura risultano eccellenti, perché la quasi totalità dei bambini , compreso per il nostro alunno con disabilità riconosciuta, è in grado di decodificare e leggere abilmente, in modo autonomo, tutte le lettere dell’ alfabeto, comprenderne il significato, suddividere in sillabe le parole, nel grado successivo alla Scuola dell’ Infanzia, non bisogna trascurare i tanti aspetti dello sviluppo cognitivo che influenzano la personalità del bambino in crescita. Infatti, già nel corso della classe prima e precisamente nella seconda parte dell’anno, sono iniziate ad affiorare le caretteristiche dei diversi stili cognitivi ; l’ apprendimento è stato, altresì, condizionato dalla pratica quotidiana della lettura, dall’ impegno, dalle capacità attentive e di concentrazione, dal carattere e dalle modalità di approccio alle diverse attività scolastiche di ciascun alunno, nonché dalla presenza costruttiva e non della famiglia. E’ intuibile come queste variabili, soggettive e ambientali, sono relativamente controllabili dall’ insegnante di scuola primaria e, quindi, non facilmente valutabili con tests rigidi e uguali per tutti. Noi insegnanti continuiamo a creare l’attesa per ogni attività e a suscitare la curiosità emotiva, quale propulsore di ogni apprendimento significativo. Perciò , abbiamo deciso di attendere, fiduciose, i risultati delle Prove Invalsi di Italiano, che si svolgeranno nel prossimo mese di maggio per intravedere tracce di validità scientifica del metodo in questione, anche nella Scuola Primaria Le docenti Madia Maria Carbone e Cito Gabriela.