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In occasione della Festa della mamma, alla Scuola dell'Infanzia "G. Di Summa", gioco e creatività hanno allietato grandi e piccini.

 Tutte le mamme, il 10 maggio, sono state invitate a scuola per trascorrere un pomeriggio insieme ai propri figli. Tutto è stato organizzato perché questo giorno fosse speciale per la propria mamma. Ad iniziare dalla decisione presa dai bambini che per festeggiare la persona più importante della loro vita fosse regalato un cuore e un fiore. Così, nelle settimane precedenti si è dato il via a laboratori che hanno visto i bambini impegnati in una proficua fucina dove mani di bambini e maestre si sono incontrate per realizzare doni e manufatti, con una metodologia in cui le bambine e i bambini sono stati messi nelle condizioni più fruttuose per fare scattare i propri meccanismi di "autoapprendimento". Seguendo il filo magico delle tradizioni, del passato che incontra e va a braccetto con il presente e il futuro, mamme, nonne, zie, i bambini hanno trovato un'occasione educativa per far germogliare, ancora una volta, il seme delle relazioni in una giornata ove la carica affettiva e la delicatezza sono state le vere protagoniste. Un cuore grande ha accolto gli adulti e un cuore piccolo, lavoro minuzioso e certosino prodotto dalle mani dei bambini che l' hanno abbellito con particolari unici perché doveva contenere la poesia; a completare la scenografia, un fiore ad altezza di bambino fatto di cartapesta che, seppur fatta con materiale fragile e povero, in realtà ha in sé la forza della versatilità e della resistenza ed è bello pensare che abbia la stessa natura dei sogni: eterea, ma in grado di accompagnarci per una vita intera. Il pomeriggio ha avuto inizio con la lettura della poesia "Mamma, un filo mi lega a te" dedicata alla propria mamma, liberamente tratta dal libro di Alberto Pellai "Io gomitolo, tu filo", in cui viene dipanato il rapporto d'amore madre-figlio e dove, tra le righe, si legge come il genitore insegna al proprio figlio a staccarsi da lui, avendogli però fornito la certezza che egli sarà per sempre la base sicura: il porto verso cui potrà direzionare la sua navigazione quando le onde diventeranno spaventevoli o il mare diventerà tempesta. Ognuno di noi ha un pezzo di storia di vita in cui è stato "Filo" prima di trasformarsi poi in gomitolo per qualcun altro.

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